La spiritualità ignaziana

NELLE COSTITUZIONI

L’impronta che dà la tonalità spirituale

Al momento di fondare la Congregazione “voluta dal cuore di Dio”, come si è sentita dire dal santo Curato d’Ars, Maria della Provvidenza sente il bisogno di appoggiarsi ad una scuola spirituale solida che la renda stabile nel tempo. La proposta di adottare le Costituzioni della Compagnia di Gesù, fattale dal suo direttore spirituale dopo tre anni di incertezze e di ricerca, le appare come una risposta provvidenziale di Dio.

“Tra i testi fondazionali riconosciamo le Costituzioni della Compagnia di Gesù come sono state adattate per le Ausiliatrici. Questi testi che garantiscono la nostra identità, sono una sorgente a cui attingiamo vita e forza sempre nuove” (Cost. 10)

GLI ESERCIZI SPIRITUALI

Un modo di stare nel mondo: contemplative nell’azione

La spiritualità ignaziana è ciò che ci permette di vivere ciò che ci sta a cuore e che abbiamo ereditato da Maria della Provvidenza:

“Aiutare l’uomo a raggiungere lo scopo per cui è stato creato”

“Collaborare ad ogni bene qualunque esso sia”

“Andare dalle profondità del purgatorio fino agli estremi confini della terra”

“Tutto per la maggior gloria di Dio!”

Dice ad un certo punto della sua vita Maria della Provvidenza: “Presi l’energica risoluzione di non uscire mai dal tempo presente”. Infatti è il “qui ed ora” il luogo in cui contemplare la presenza di Dio e in cui siamo chiamate a collaborare con Lui. Solo la frequentazione della persona di Gesù nella preghiera quotidiana e l’esame di coscienza a fine giornata ci educano ad uno sguardo contemplativo sulla realtà. 

Accanto a questo, ogni anno viviamo gli esercizi spirituali di otto giorni, secondo quanto sant’Ignazio di Loyola suggerisce nel suo libretto. Quest’ultimo è per ogni suora ausiliatrice il centro della formazione, il luogo di un’esperienza personale di liberazione che rende capaci di percepire l’invito di Gesù Cristo a seguirlo. Come tanti uomini e donne, anche noi ci affidiamo all’accompagnamento di una guida che ci aiuta a guardare alla nostra vita con lo sguardo di Dio.
L’esperienza di liberazione che viviamo in particolare durante questo tempo privilegiato ci chiama con urgenza all’annuncio, perché tante altre persone possano farne esperienza! Per questo alcune di noi dedicano molto tempo all’accompagnamento spirituale delle persone che lo richiedono, offrono il loro servizio attraverso corsi di esercizi spirituali o proponendo Esercizi nella Vita ordinaria.

“Il Lieto Annuncio che abbiamo ricevuto deve essere comunicato: è un’urgenza per noi.
Con le parole e con tutta la nostra vita
desideriamo aiutare gli uomini ad incontrare Dio.”

dalle Costituzioni al n.25

DISCERNIMENTO E RESPONSABILITA’

L’arte del saper scegliere…
ed essere felice!

Ma cosa sono questi Esercizi Spirituali di s. Ignazio di Loyola? Cos’hanno di particolare?
Esse si appoggiano su un metodo che è quello della meditazione o contemplazione come lui le definisce. E’ per tutti e non solo per chi conosce la Sacra Scrittura. E’ dunque differente dalla lectio divina.
Gli esercizi ignaziani presuppongono il confronto con una guida che propone gli esercizi da svolgere e ne ascolta i frutti, quotidianamente.
Perché?

Così come gli esercizi che si fanno in palestra per il benessere del nostro corpo hanno bisogno di un istruttore che valuti, decida e ne fornisca la sequenza opportuna, in base alla persona che ha davanti, con le sue caratteristiche (età, peso, allenamento pregresso…), allo stesso modo gli esercizi spirituali scritti da sant’Ignazio sono pensati e assegnati da una guida spirituale a colui che si esercita nelle cose spirituali, nelle cose di Dio e ciò a seconda, tenendo conto delle sue caratteristiche spirituali e umane.

Così come l’istruttore mette a disposizione alcuni attrezzi per l’allenamento, allo stesso modo la guida fornisce alcuni attrezzi utili per esercitarsi nelle cose di Dio, quali le regole di discernimento. Sia nel primo che nel secondo caso, bisogna imparare ad usarli e poco per volta, comprendendone la funzione, si impara ad usarli in autonomia.

Tra i frutti degli esercizi spirituali spesso c’è la maturazione di una scelta:

“Si chiamano esercizi spirituali tutti i modi di preparare e di disporre l’anima a togliere da sé tutti i legami disordinati e, dopo averli tolti, di cecare e trovare la volontà divina nell’organizzazione della propria vita per la salvezza dell’anima”
(EESS, 1 )

Ovvero gli esercizi spirituali aiutano a mettere ordine nella mia vita perché possa desiderare e scegliere ciò che più dà gloria a Dio ed in questo modo trovare la mia felicità.

Scegliere se tenere o no un lavoro, se approfondire o meno una relazione affettiva, se rimanere dove sono o andare a vivere in un’altra città, se sposarmi o no, se consacrarmi o no, se dedicare la mia vita alla difesa dei diritti umani o no, se dedicare la mia vita alla cura della mia famiglia o no…

Da credenti, se si ha il desiderio di piacere a Dio, ciascuna di queste decisioni non trovano risposta in un colloquio con un confessore o una guida spirituale (che non ha la bacchetta magica), ma chiede di esercitarsi nelle cose di Dio, di camminare insieme al Signore e scoprire alla luce del suo sguardo, cosa ci rende profondamente felici!
La spiritualità ignaziana è una via per compiere questo cammino.