LORENZO – Bergamo

Se qualcuno mi chiedesse chi sono le Suore Ausiliatrici del Purgatorio risponderei con le parole della fondatrice, la beata Maria della Provvidenza, che così specifica il tratto fondamentale del loro carisma: “Aiutare gli uomini a raggiungere il fine per cui sono stati creati”.
Io sono una delle innumerevoli persone, sacerdoti, suore, laici che, nell’arco temporale di un secolo della loro presenza a Bergamo, hanno potuto beneficiare dei vari servizi apostolici da esse offerti, in particolare della formazione spirituale.
A Bergamo un folto gruppo di laici e non solo, di età diverse, ha come punto di riferimento la loro casa in via delle Casette, dove avevano luogo, prima della pandemia Covid 19, gli incontri guidati da Suor Maria Paola secondo la pedagogia ignaziana, con frequenza quindicinale, da ottobre a maggio.
Molti di noi nel corso degli anni hanno potuto fare, con varie opportunità, l’esperienza degli Esercizi Spirituali Ignaziani e tutti sono cresciuti nell’atmosfera familiare delle S.A., condividendone la spiritualità e il carisma.
Alcuni poi, come segno di gratitudine per i doni spirituali ricevuti, hanno scelto di aderire come laici all’Associazione della loro Società.

Io ho cominciato per caso tanti anni fa un cammino di ascolto della Parola, mosso da una spinta che solo oggi consapevolmente ritengo di poter definire interiore e di qualificare come provvidenziale, non dipendente da me.
L’immagine del BUON PASTORE (mosaico a Ravenna, mausoleo di Galla Placidia) mi aiuta a interpretare l’esperienza vissuta.
Nel corso degli anni, ma specialmente a seguito della lettura/meditazione prolungata del Vangelo di Marco, è cresciuto in me, favorito forse anche da un carattere mite, il desiderio di essere guidato, di appartenere a lui che è il Pastore “ kalòs”, bello, affidabile, di ascoltare la sua voce, di avere fiducia in lui, di sperimentare la sua amicizia. Ero attratto dai suoi sentimenti, dalla sua passione per l’uomo.
Negli incontri in via delle Casette, ma anche nelle domeniche di ritiro presso la casa missionaria “Paradiso” avvertivo che la Parola esercitava una duplice azione: da una parte la percezione che essa è così decisiva che non posso eluderla, dall’altra che essa è così provocante da indurmi a rivedere i criteri che orientano le mie scelte, specialmente nella relazione con l’altro.
Il nostro Pastore va in cerca della centesima pecora smarrita, perchè questo è lo stile con cui agisce Dio: la misericordia verso tutti.
Questa logica, che ha ispirato e guidato la beata Maria della Provvidenza, dovrebbe orientare l’azione di ogni cristiano: quanta conversione ho ancora da operare per essere tra coloro che seguono Gesù!

PATRIZIA – Torino

Conosco le Suore Ausiliatrici del Purgatorio da moltissimi anni (purtroppo non sono giovane…), a partire da quando, nei lontani anni 80, ci si incontrava in comunità Torino per leggere il Vangelo. È stato quindi naturale per me confluire tra gli “Amici delle Ausiliatrici”.
In questo gruppo ho la sensazione di essere a casa. Sento che tra tutti noi esiste una base di riferimento comune: il Vangelo in primis, naturalmente, ma anche le sfumature del carisma di Maria della Provvidenza: il legame con una realtà “oltre”, la dimensione della Provvidenza, uno sguardo forte verso la costruzione di un mondo più fraterno. Mi piace anche molto sentire arrivare da lontano le voci di Auxi che vivono in paesi lontani.
Poi, io ho un particolare legame personale con Maria della Provvidenza: a lei, infatti, è affidata da molti anni la salute di una persona molto cara della mia famiglia, per molto tempo in pericolo di vita….

RINA – Torino

La mia partecipazione al gruppo degli Amici delle Ausiliatrici (febbraio 2003) coincide con un periodo particolare e doloroso. Questi incontri mi hanno aiutata a non perdere la fede e dare un senso alla sofferenza, a vivere con fiducia e speranza, percepire la presenza del Signore che mi accompagna anche nei momenti più difficili.
Le parole fiducia e speranza sono ancora oggi come un lieto motivo che mi aiuta ad affrontare le difficoltà. Negli incontri mensili ciò che più mi aiuta, oltre all’accoglienza, è il confronto e la condivisione con gli altri. Grazie ad un dialogo aperto e all’ascolto di diverse prospettive ho imparato ad aprire i miei orizzonti scoprendo che spesso il mondo non è tutto bianco o nero ma esistono moltissime sfumature.
Sono molto riconoscente ai miei compagni di viaggio perché incontrarmi con loro è sempre un grandissimo dono e un arricchimento spirituale e umano.
Delle suore ausiliatrici, invece, mi colpisce sempre la gioia e la passione che mettono in tutto ciò che fanno e la loro vicinanza al prossimo.
Io, nel mio piccolo, cerco di seguire il loro esempio provando a vivere il Vangelo nella mia quotidianità con spirito positivo e, come insegna la nostra fondatrice Maria della Provvidenza, provo ad essere anch’io “Provvidenza di Dio” per gli altri.

MARIA ROSA e GUGLIELMO – Torino

Con mia moglie facciamo parte del gruppo degli Amici delle Ausiliatrici da molto tempo (ci siamo conosciuti più di quarant’anni fa proprio in un gruppo di preghiera animato nella comunità di via Arsenale da sr. Elisabetta, sr. Paola e sr. Claudia…). Alcuni anni dopo il nostro matrimonio, è venuta meno la nostra partecipazione alle iniziative del gruppo, sia per le necessità familiari sia per l’impegno molto forte nella nostra parrocchia di appartenenza, ma ci siamo sempre mantenuti in contatto a livello personale e in occasione di momenti forti. Da qualche anno siamo tornati a frequentare stabilmente il gruppo, ritrovando gli Amici di vecchia data e quanti nel frattempo si erano aggiunti, ed è come se non ci fossimo mai allontanati… Come allora, anche adesso ci attrae l’incarnazione semplice ed autentica del Carisma dell’Istituto, che nel panorama della spiritualità che si respira in Italia, si distingue per l’attenzione agli ultimi, intesi in tutti i sensi, la formazione delle coscienze e della spiritualità, e la spinta all’azione nella contemplazione. Un’evangelizzazione concreta e non dogmatica, nella quale al primo posto c’è sempre la relazione con Dio e con gli altri, con Dio attraverso gli altri, con Dio per gli altri.

Siamo arrivati da strade ed esperienze diverse e condividiamo cammini, esperienze e soprattutto speranze, che prendono forma concreta di annuncio nelle varie situazioni e condizioni personali e sociali nelle quali viviamo e operiamo: dalle parrocchie, all’insegnamento, alla pastorale del lavoro, alla pastorale dei migranti, alla Caritas… Nel corso degli incontri praticamente mensili e dei campi periodici degli Amici di tutta Italia, ci si confronta con la Parola e con le sollecitazioni di Papa Francesco, si approfondiscono il Carisma dell’Istituto e la Spiritualità Ignaziana, per cercare di dare un senso concreto al nostro essere presenti e agire nella realtà così confusa e mutevole che viviamo. Ci sentiamo profondamente coinvolti nella missione di essere provvidenza della Provvidenza; ci aiutiamo reciprocamente a fare una lettura in umiltà della realtà che ci circonda e a lasciarci interpellare in profondità dalle sfide sempre nuove e diverse che ci si presentano, per operare scelte coerenti.
Tra le sfide dei nostri giorni: essere Amici al tempo del COVID… Opporsi alle conseguenze dell’isolamento, al senso di abbandono e di impotenza imposti dal virus, alle nuove e più diffuse povertà… tutto questo che sì, rischia di diventare un vero, più duro ed ingiusto distanziamento sociale…
essere presenti, portare speranza…sempre….

Gli amici di Torino