Il Purgatorio nell’immaginario comune

Purgatorio? Cosa ci arriva dal passato?

Purgatorio? Ma si può parlarne ancora oggi? A molti può sembrare lugubre e anche un po’ demodé… Sicuramente siamo tutti abitati da immagini che ci vengono dal passato e ci parlano di qualcosa di non troppo divertente né del tutto in sintonia con un Dio che si è fatto uomo e ha dato la vita perché noi avessimo la gioia piena…



Ma guardiamo più da vicino queste immagini:

In un luogo

Mostrano spesso uomini e donne in un luogo preciso: c’è il paradiso, c’è l’inferno e c’è anche il purgatorio! È come se, dopo la morte, ci fossero tre paesi differenti, come se potessimo disegnare una carta dell’aldilà.

Ma questa è un’idea che non esisteva agli inizi del cristianesimo: prima del XII secolo si pensava che dopo la morte ci fosse un “processo di purificazione”, un cammino di avvicinamento a Dio, ma non si parlava di luoghi o di tempi.

Il fuoco

Ciò che spesso caratterizza queste immagini è che le anime sono immerse nelle fiamme. I loro volti sono straziati; il fuoco sembra distruggere, fare del male, punire. Così si alimenta l’idea di un Dio che con questo fuoco vuole bruciare qualcosa di cattivo che c’è in noi, il nostro peccato o ciò che ne resta, e che questo debba essere per forza qualcosa di doloroso. Ciò che risulta è che questo purgatorio assomiglia così molto all’inferno!

Eppure, l’esperienza di un Dio che ama e che perdona, contrasta nettamente con tutto ciò. Già molti Santi, a partire dalla loro esperienza di preghiera e di relazione con Dio, immaginano che il purgatorio sia tutt’altro.

Fra tutti, Santa Caterina da Genova che nel XV secolo scrive proprio un trattato sul purgatorio. Scrive infatti: “Non credo che si possa trovare contentezza da comparare a quella di un’anima del Purgatorio, eccetto quella dei santi del Paradiso” e aggiunge che questa gioia aumenta ogni giorno proprio perché ogni giorno sono un po’ più vicine a Dio, alla sua carità, al Suo amore.

Un Inferno temporaneo

Il vantaggio del purgatorio è che sembra essere una condizione temporanea! Nelle immagini vediamo spesso Gesù, Maria o degli angeli che, al tempo opportuno, sollevano queste anime verso il paradiso. Questa idea è molto importante perché è ciò che c’è alla base della grande preoccupazione di molti cristiani di pregare per accorciare il più possibile la durata del purgatorio. Il problema è che poco a poco si è sviluppata una specie di contabilità per cui se dico un certo numero di preghiere, tolgo un certo numero di anni di purgatorio ai miei cari defunti. L’immagine che ne esce è quella di un Dio/contabile che pretende che i debiti dei morti siano saldati!

Forse allora, quando diciamo che non crediamo più troppo al purgatorio, si tratta di questo purgatorio appena descritto… e come dar torto alle persone?

Ma allora cosa possiamo cogliere della nostra fede attraverso il purgatorio?

Il mistero del nostro incontro con Dio

Amare Dio e riconoscerlo presente nelle nostre vite è un lungo cammino. E quando scopriamo ciò che Lui ci ha donato e ci dona ogni giorno, vorremmo poter rispondere con tutto l’amore possibile e una passione, un FUOCO, ci arde dentro. Eppure scopriamo che più vorremmo amarlo e più facciamo fatica, perché la vita è difficile, le situazioni sono complicate… e questo ci fa soffrire, ci rode dentro, ci brucia come un FUOCO…

Abbiamo parlato due volte di fuoco, ma mai pensando a punizioni o distruzione di parti di noi, era piuttosto il FUOCO dell’Amore.

E poi con il tempo scopriamo che, per quanti sforzi possiamo fare, non c’è che Dio che possa insegnarci ad amare veramente, liberamente, gratuitamente… ad amare come Lui ci ama.

Questa è l’esperienza del purgatorio e può nutrire in noi la speranza che ciò che rimarrà ancora da fare potremo metterlo nelle Sue mani: un passaggio attraverso il fuoco, ma un fuoco benedetto…

Cosa possiamo fare per le Anime del Purgatorio? Si può pregare, si possono celebrare delle Messe… ma Maria della Provvidenza ha un’intuizione più larga, profondamente ancorata nella fede della Chiesa e nella Comunione dei Santi: le suore potranno certo pregare per le Anime del Purgatorio, ma potranno anche aiutare queste anime mettendosi semplicemente al servizio di chi, su questa terra, vive situazioni di prova o semplicemente cerca di raggiungere lo scopo per cui è stato creato, la relazione profonda con Dio e con i fratelli e le sorelle.