Conquistate dall’amore di Dio, siamo inviate a chi vive nelle periferie esistenziali, culturali, sociali o ecclesiali, perché anche altri possano vivere dell’Amore!
IN ORIGINE
Cercare e trovare Dio in tutte le cose
All’origine della nostra storia vi è una gran donna, Eugenie Smet, che fonda l’Istituto nel 1856 a Parigi. Diventata religiosa con il nome di Maria della Provvidenza, inizia a “DEDICARSI AI PIU’ ABBANDONATI DI QUESTO MONDO E DELL’ALTRO”, animata da una fede profonda che le rivela la ricchezza della comunione dei santi.
Guidata da vari avvenimenti, chiede alle sue suore di “AIUTARE A OGNI BENE QUALUNQUE ESSO SIA”, scegliendo così di non avere nessuna opera o attività propria dell’Istituto, ma rimanendo sempre disponibili e in ascolto dello Spirito e della realtà, “CERCANDO E TROVANDO DIO IN TUTTE LE COSE”.Lorem ipsum
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Viviamo in semplicità, con e come i nostri vicini
Per seguire le sue intuizioni anche oggi cerchiamo di inserirci con semplicità nel quotidiano di ogni uomo e donna, di vivere con e come i nostri vicini. Per questo abitiamo in appartamento e ci manteniamo con il nostro lavoro che cerchiamo negli ambiti più diversi, ma sempre guardando all’intuizione di Maria della Provvidenza. Privilegiando quelle realtà di crisi, passaggio, proprio come lo è il Purgatorio, siamo attente alle realtà più marginali della società e della Chiesa e collaboriamo con tanti uomini e donne di buona volontà che si adoperano per un mondo migliore.
Per un mondo miglioreUna spiritualità che aiuta a scegliere
Avendo impegni molto diversificati all’esterno delle nostre comunità, siamo sollecitate da interrogativi che la realtà ci sottopone. L’ascolto del contesto, l’attenzione a cogliere come il Signore ci parla nelle vicende della vita, l’ascolto personale della Parola di Dio, la partecipazione alla messa presso le parrocchie del nostro quartiere e la preghiera comunitaria a fine giornata ci sorreggono negli impegni di ogni giorno. La spiritualità ignaziana ci guida nei continui discernimenti che siamo chiamati a vivere e caratterizza il modo in cui cerchiamo di metterci in ascolto del Signore per scegliere il MAGIS.
La spiritualità ignazianaIn missione!
Andare fino agli estremi confini della terra
La disponibilità di Eugenie e dell’Istituto nascente è totale, tanto da mandare alcune tra le prime suore fino in Cina.
Accoglie così, rendendo grazie, la vocazione universale dell’Istituto: “andare dalle profondità del Purgatorio fino agli estremi confini della terra”.Da allora sono tante le comunità aperte in tutto il mondo e sono molte ormai le comunità internazionali. A noi piace ripetere ciò che diceva Maria della Provvidenza:
“Non ci sono confini all’amore”
Dal nord al sud Italia
In Italia siamo presenti in nove comunità, distribuite dal nord al sud dello stivale. E’ importante per noi cercare di non concentrare troppo la nostra presenza in un’unica zona del paese, rispondendo, quando possibile, agli appelli della Chiesa e dei territori locali.
Le comunitàUn’eredità spirituale che si diffonde e assume forme diverse
Per desiderio della nostra fondatrice, la famiglia ausiliatrice è allargata ad una fraternità secolare di donne consacrate e a gruppi di laici che, avendo conosciuto la figura di Maria della Provvidenza, hanno desiderato vivere e comunicare le sue intuizioni spirituali.
Le “secolari” sono donne che hanno accolto l’invito a cercare di essere segno e testimonianza del Vangelo là dove sono naturalmente inserite, nel loro quotidiano, professionale e relazionale. Non vivono in comunità ma sono inserite normalmente nel loro contesto di origine. La loro consacrazione non è dichiarata pubblicamente, per lo più vivono sole o in famiglia, provvedono alla loro esistenza e partecipano alla vita sociale del loro ambiente di vita: come “lievito nella pasta” il loro agire mira a cooperare per instaurare un mondo più giusto e fraterno sia nelle relazioni che nelle strutture. Anche loro sono presenti in diversi Paesi del mondo!
leggi la testimonianza di AnnaGli “amici” laici fanno parte della grande famiglia Ausiliatrice fin dal 1857. Maria della Provvidenza, infatti, vedeva una grande famiglia spirituale, di cui le suore ausiliatrici erano il nucleo centrale ma alla quale si aggregava tutto un mondo di laici e anche di sacerdoti. Voleva che la casa religiosa fosse come un focolare da cui l’amore si diffondesse…
Per questo, in tutti i paesi dove c’erano delle comunità, un gran numero di persone rispose all’invito di Maria della Provvidenza, in diversi modi, vivendo con le suore una parentela spirituale, uniti tramite la preghiera e le opere di misericordia. Oggi in Italia, come in altri paesi, alcune persone fanno parte dell’Associazione ed alcuni amici hanno scoperto il carisma dell’Istituto e desiderano condividerlo anche mediante l’assunzione di un impegno formale nella Chiesa.Lorem ipsu
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