La nostra storia

EUGENIE SMET – La storia di una vocazione

“Se Dio è nostra Provvidenza, come possiamo noi essere la sua? Come potrei diventare la provvidenza di Dio?”

Eugenia Smet nasce il 25 marzo 1825 a Lille, nel nord della Francia, da una famiglia borghese benestante. Educata ai valori e alla fede cristiani, fin da piccola mostra una grande sensibilità alle sofferenze altrui e vive una forte devozione per le anime del purgatorio, ereditata dalla madre. Vive con forte intensità spirituale i primi passi che la legano al Signore Gesù: la cresima (a nove anni) e la prima comunione (a dieci) che suscitano in lei il segreto desiderio di offrirsi tutta a Dio, traducendolo nella carità ai poveri.
Colpita in particolare dalla Provvidenza di Dio si chiede come ricambiare in qualche modo all’amore che si manifesta attraverso mille segni come provvidenza. 
La luce tanto domandata si intravvede già ad 11 anni.

“Ecco come sarò la Provvidenza di Dio.
Egli ama tanto le anime del Purgatorio.
Ebbene, io gli darò queste anime che Egli ama.”

Maria della Provvidenza

Il 25 gennaio 1842 è una data che segna una svolta decisiva per Eugenia che ha ormai 17 anni. Frequenta l’Istituto Sacro Cuore a Lille, anni in cui respira la spiritualità ignaziana del collegio. Partecipando ad un corso di Esercizi Spirituali, vive una vera e propria “conversione”, in cui decide di “non rifiutare nulla a Nostro Signore”. Non è una cosa da poco per il suo temperamento che è molto volitivo, assertivo e deciso.

Terminati gli studi vive le sue giornate tra preghiera e cura dei fratelli, firma una sua consacrazione privata al Signore, in attesa di comprendere cosa Egli stia preparando per lei.

Negli anni successivi il suo zelo per il Signore e l’amore per le anime del Purgatorio della terra e del cielo non si spegne: riceve dalla sua amata Provvidenza continui segni che le indicano la via e soprattutto la aiutano a camminare in una relazione sempre più intima col Signore.
Il 1°novembre 1853, solennità di tutti i Santi, in adorazione davanti al SS. Sacramento, si sente invitata ad accogliere una chiamata speciale: fondare un’associazione di preghiera e di offerta a beneficio delle anime del Purgatorio.
“Se sei tu, Signore, ad ispirarmi questo pensiero, fa’ che una mia amica mi parli del Purgatorio quando esco di chiesa”. Il segno arriva puntuale ed il 2 novembre, commemorazione liturgica di tutti i fedeli defunti, sente molto fortemente che ci sono congregazioni religiose per tutti i bisogni della Chiesa, ma non ce n’è ancora una interamente dedicata alle Anime del Purgatorio. Ovviamente Eugenia non si accontenta e osa chiedere cinque segni alla sua Provvidenza, molto impegnativi, che però si manifesteranno nel corso dei 3 anni successivi.

“Mio Dio, io non so donarmi,
prendimi!”

Maria della Provvidenza

CHIAMATA AD ESSERE MADRE, MA COME?

“Come un cieco che cammina verso l’abisso”

Guidata dalla Provvidenza che le indica la via, sabato 19 gennaio 1856 Eugenia arriva a Parigi, desiderosa di affidarsi al suo Signore per aiutare tanti fratelli e sorelle. Qui l’aspettano cinque compagne e due sacerdoti che avevano espresso il desiderio di aiutarla ad avviare l’opera che Dio le aveva chiesto. Ben presto però, essi esprimono intenti ed interessi differenti. Eugenia è avvolta dalla desolazione: le tenebre invadono il suo cuore e prendono il posto della luce e della certezza che l’avevano sempre sostenuta. Non ha nulla. Sente di dover abbandonare questo gruppo che la allontana dalla sua intuizione originale.

Non ha un luogo dove andare ed è praticamente sola. La sua speranza è ancora una volta riposta nella preghiera alla sua amata Provvidenza alla quale chiede tutto e al vescovo di Parigi che incontra il 22 gennaio dice:

“Ma monsignore, le pare strano che la Provvidenza mi faccia trovare una casa quando tutte le case di Parigi le appartengono?”

Presto troverà alcune benefattrici e la Provvidenza la guiderà fino alla sua nuova casa pagata con soldi che… ancora non aveva (le erano stati solo promessi).
Giovani donne si avvicinano a lei ed esprimono il desiderio di aiutarla a servire i poveri. Non hanno un abito religioso e vivono nella miseria, ma presto, scambiate per semplici pie donne, diventano un punto di riferimento per il quartiere e Eugenia diventa Madre Maria della Provvidenza.

“Collaborare ad ogni bene qualunque esso sia
per la maggior gloria di Dio, con l’eternità nel cuore”

Molte saranno le difficoltà che dovrà vivere da questo momento in poi questa donna ma mai la Provvidenza si dimenticherà di lei.
Dall’invito a prendersi cura di poveri malati presso le soffitte di Parigi, non credenti e fortemente ostili a preti e suore, Maria della Provvidenza capisce che l’abito può essere un ostacolo per lasciarsi raggiungere e decide che la sua congregazione non ne avrà mai uno.
“Da quel giorno in poi le Ausiliatrici salgono su ogni scala o superano qualsiasi ostacolo per raggiungere chi è solo e chi soffre. Non separeranno mai i poveri della terra da quanti misteriosamente compiono il loro percorso dell’aldilà. Lavorare concretamente a dar sollievo alle membra sofferenti di Cristo è il mezzo ricevuto dalla provvidenza per dare invisibilmente conforto a quanti vivono l’incontro con Dio come una purificazione.”
Ad aiutarle la spiritualità ignaziana e le Costituzioni della Compagnia di Gesù, sulle quali Maria della Provvidenza decide di far appoggiare la nascente congregazione.

In Cina!

“Dalle profondità del Purgatorio
fino agli estremi confini della terra!”

Il 4 agosto 1867, dopo soli 11 anni dalla fondazione, Maria della Provvidenza si sente rivolgere la richiesta di mandare le sue suore in Cina per la pastorale della diocesi di Kiang-Nan. Come porre limiti geografici all’amore di Dio che non pone confini nemmeno tra vivi e defunti? E’ così che presto partiranno sei suore.
Nel frattempo Maria della Provvidenza inizia a manifestare segnali sempre più frequenti di una salute precaria. Più di una volta è in bilico tra la vita e la morte.
Nell’agosto del 1869 le viene diagnosticato un tumore allo stomaco e gli ultimi anni saranno per lei un vero e proprio calvario.

IN CROCE CON GESU’

“Dio mio, come mi pesa la croce,
e tuttavia non ho altro mezzo
per ridirti il mio amore”

Mentre Maria della Provvidenza vive il suo Purgatorio qui in terra, sono molte le case che verranno fondate e molte le novizie che la raggiungono. Bisogna lavorare molto per formarle e fino all’ultimo la beata madre sarà lì per loro. Prega incessantemente fino a spegnersi il 7 febbraio 1871 alle 17.15.


Le le sue ultime parole sono: 

“Carità, carità, carità!
Che la Cina, Nantes, Bruxelles e Parigi
formino un cuore solo e un’anima sola!”